lunes, 20 de julio de 2015

"Crimen", la nuova rivista di cronaca nera


Osservazioni di Andrea Carlo Cappi

Negli anni Sessanta esisteva in Italia una rivista di cronaca nera chiamata Crimen. Dopo circa mezzo secolo, la testata torna in edicola, con una particolare vocazione che la distingue da altre pubblicazioni sugli stessi argomenti, da Giallo – diretta dall’ottimo Andrea Biavardi – all’imminente dossier Delitti italiani realizzato quasi interamente da me, di cui avremo modo di parlare quando sarà in vendita. Va detto innanzitutto che la mente dietro Crimen è un giornalista investigativo (oltre che romanziere) di pregio e di fama: Edoardo Montolli, da anni tenace autore di inchieste che a volte sono divenute vere e proprie battaglie per portare alla luce errori giudiziari.
Edooardo Montolli (foto: Stefano Di Marino)
La vocazione di Crimen è, appunto, una cronaca nera che faccia da contraltare ai "processi mediatici" che rischiano di fissare nella mente degli spettatori televisivi e quindi nell’opinione pubblica l’immagine di un "colpevole" prima ancora che sia stato condannato. 

La presentazione di Crimen a Le Trottoir, Milano (foto: La Betti)

Si tende a confondere ciò di cui si parla molto in televisione con una sentenza definitiva e a dare per schiaccianti alcune prove che a volte, invece, nascondono ambiguità. L’esame solo apparentemente infallibile del DNA (si pensi al delitto di via Poma), a volte persino alcune confuse e incerte confessioni degli indiziati (si veda il caso di Avetrana), ma soprattutto la presentazione data dai media delle persone coinvolte possono in qualche caso far vedere come assassino chi non lo è... o quantomeno chi ancora non è accertato che davvero lo sia.
Se non erro, la famiglia Gambirasio ha dichiarato, giustamente, mesi fa: «Vogliamo il colpevole, non per forza un colpevole». Non a caso le immagini di copertina del primo numero della nuova rivista si riferiscono proprio al delitto di Brembate: la vittima e l’uomo attualmente sotto processo, di cui si occupa anche il libro in allegato. Crimen è in vendita infatti nei mesi di luglio e agosto 2015 in due versioni: la semplice rivista al prezzo-lancio di un euro e la versione incellophanata a 3,90 euro con il volume Il caso Bossetti a cura del gruppo Justice of Mind.

 
Scrivono i curatori del libro, giusto a proposito dell’esame del DNA che ha un ruolo chiave in questa e molte altre vicende giudiziarie: "La traccia può... essere stata contaminata da altro materiale biologico, essersi degradata naturalmente, disvelare solamente caratteri biologici assai ripetitivi all’interno di una certa popolazione e non già il complesso di notizie genetiche che la rendono identificativa del soggetto, può aver subìto errori d’analisi e possono esservi dubbi sulla catena di custodia, ovvero sui diversi passaggi che la traccia ha avuto, dal luogo del delitto, al laboratorio di analisi, al dibattimento. Insomma, come tutte le altre prove, anche quella biologica può essere paragonata a una fotografia che può essere più o meno nitida e dunque offrire una visione più o meno fedele della realtà." 
Crimen si propone allora non solo di mantenere la "nera" sui binari della cronaca, ma anche di mettere in luce i dubbi e le contraddizioni in casi che al pubblico potrebbero sembrare ormai risolti. Un esempio in questo numero: quello della strage di Erba, in cui il principale testimone ha dato inizialmente una descrizione del colpevole completamente diversa da quella dell’uomo poi arrestato, che pure conosceva benissimo. La rivista tira anche le somme del processo per il delitto di Perugia, in cui coloro che sin dal primo giorno sono stati indicati come colpevoli alla fine sono stati clamorosamente assolti. Allora è giusto che ci sia una voce in più, una voce di sicuro indipendente, a parlare di queste storie che, talvolta, possono essere causa di anni di ingiuste detenzioni e rovinare l’esistenza di persone che nulla hanno a che fare con i delitti per cui sono incarcerate.

Andrea G. Pinketts alla presentazione (foto: La Betti)
Un’ultima annotazione: ogni numero della rivista ospiterà anche un racconto giallo. Ho avuto l’onore di essere io l’autore del primo – un inedito con protagonista un mio personaggio piuttosto noto, Carlo Medina – preceduto da una breve intervista sulle mie prossime pubblicazioni. Nel numero di settembre lo scrittore ospite sarà Angelo Marenzana. Buona lettura.

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